I Miserabili

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Oggi, 10 marzo 2019, è stato condannato in via definitiva, a 4 anni, 9 mesi e 15 giorni di reclusione per omicidio colposo plurimo, Giorgio Del Papa, imprenditore.

Il 25 novembre 2006, all’ora di pranzo, mentre stavano lavorando sui silos della Umbria Olii di Campello sul Clitunno, quattro operai morirono nell’esplosione del deposito.
Del Papa, allora legale rappresentante della Umbria Oil, dopo oltre 12 anni è stato riconosciuto definitivamente colpevole di quanto è successo.
Ed ora la sentenza è diventata esecutiva, l’ex-titolare è finalmente entrato in carcere.

https://tuttoggi.info/rogo-umbria-olii-le-vedove-i-nostri-mariti-non-ce-li-rida-nessuno/504135/

E fin qui ci sarebbe da notare l’enorme lentezza della “Giustizia” italiana ma pure, comunque, un esito finale che riconosce la colpevolezza dei vertici aziendali (in un paese come l’Italia che ha ancora un tasso vergognosamente alto di infortunii e morti sul lavoro).

Ma c’è una cosa che mi ero perso e che, anche a leggerla oggi a vicenda giudiziaria finita, mi causa enormi conati di vomito.

In questi 12 anni, infatti, tra le azioni fatte dalla difesa del Del Papa ce n’è stata almeno una degna del massimo disgusto di ogni persona sensata ed onesta:
richiese 35 milioni di euro (si, avete letto bene: trentacinque milioni di euro) ai familiari delle vittime per “danno di immagine” nei confronti dell’azienda.

Trentacinque milioni di euro, una cifra così abnorme da essere evidentemente intimidatoria, un’azione così arrogante da ricordare il “Io sono Io e voi non siete un cazzo” di cinematografica memoria, richiesti alla famiglie delle VITTIME, alle famiglie di quattro operai morti essenzialmente per colpa della negligenza criminale del vertice aziendale.

 

Non commenterò altro, se non per chiedere: quando io dico che l’imprenditore italiano medio è un DELINQUENTE, se non per fatti commessi (quando non li commette per davvero, e ne commette spesso) almeno per miseria morale, sbaglio davvero?

 

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