Lo scaldabagno a pompa di calore: bella invenzione o boiata galattica?

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Lo ammetto, non avevo idea dell’esistenza degli scaldabagno (o scalda-acqua) a pompa di calore fino a quando un amico non se ne è lamentato, per motivi che dopo dirò.
Incuriosito, ho cercato di saperne di più.

Non starò a spiegare nel dettaglio il funzionamento di una pompa di calore, che conosco direttamente grazie al mio ottimo condizionatore split Daikin, che in autunno se ne ho bisogno mi genera aria calda all’interno della casa, buttando fuori aria fredda dalla componente installata sul terrazzo.
Diciamo, in due parole, che la pompa è un dispositivo che estrae calore dall’aria circostante, raffreddandola, e usa il calore ottenuto per riscaldare altra aria (come nel caso del mio condizionatore) oppure dell’acqua (come nel caso di uno scaldabagno a pompa di calore).

Gli scaldabagni a pompa di calore sono gli ultimi arrivati sul mercato e si può dire che siano pure “l’ultima moda”.

Stanno rubando la scena pure agli scaldabagni a gas, che ultimamente erano descritti come un “must” per chi volesse essere “eco-cosciente” e “risparmioso”.

Al contrario, il “vecchio” scaldabagno elettrico sembra essere diventato un oggetto deprecabile, una “tecnologia vintage” (!), un’anticaglia anti-ecologica (manco fosse un diesel!) e assurdamente costosa.

old_boiler

Sto parlando degli scaldabagni elettrici ad accumulo, quelli che in un certo periodo di tempo (qualche ora) scaldano un volume d’acqua (50 litri, 80 litri, 120 litri …) in un serbatoio.

Esistono pure gli scaldabagni elettrici immediati, a costi non troppo elevati (sui 200 euro), che riscaldano l’acqua al momento dell’uso ma che richiedono grandi potenze elettriche (tipo 4-4.5 kW) e quindi normalmente necessitano di aumentare la potenza del contatore.
Addirittura, alcuni modelli fabbricati all’estero richiedono un voltaggio a 400V, non disponibile in Italia.
Non li considero e non li prenderò in considerazione nel seguito del discorso, anche solo per questi requisiti elettrici, se pure per un single potrebbero avere senso (ma non per più persone che debbano contemporaneamente usufruire di acqua calda).

Quando parlo di “scaldabagno elettrico”, quindi, intendo qui ed intenderò “ad accumulo”.
Il buon vecchio classico “boiler”, bianco e cilindrico, che sta da decenni nelle stanze da bagno degli italiani.
Uno degli elettrodomestici più diffamati e disprezzati, sui media, degli ultimi anni …

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A leggere alcune opinioni (penso a volte interessate, vedi installatori specializzati), lo scaldabagno a pompa di calore sembra invece essere il “Santo Graal” per chi vuole scaldare l’acqua per farsi una doccia.

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Ecco alcune opinioni e confronti, che in certi casi coinvolgono anche la terza opzione possibile oltre ad elettrico e pompa di calore: gli scaldabagni a gas.

Questa mi pare l’opinione più equilibrata che ho trovato:
http://blog.rubinetteria.com/scaldabagno-pompa-calore-vantaggi-svantaggi/

Anche queste sono opinioni che mi sembrano equilibrate, anche per scegliere quale tipo di scaldabagno acquistare e montare:
https://taglialabolletta.it/scaldabagno-meglio-elettrico-a-gas-o-a-pompa-di-calore/

Questa è quella di un installatore, focalizzato sui vantaggi della pompa di calore rispetto agli impianti tradizionali, quindi orientato alla sostituzione integrale di un impianto di riscaldamento per l’intera abitazione.
Quanto sia attendibile non sono in grado di dirlo ma è interessante, assieme ad altre informazioni nello stesso sito, per capire la COMPLICAZIONE e le PROBLEMATICHE di una pompa di calore rispetto ad un semplice scaldabagno elettrico.
https://www.azzeralebollette.com/i-7-segreti-sulle-pompe-di-calore-che-nessuno-ti-svelera-mai/

Questi sono installatori di scaldabagni a gas, che tirano spudoratamente l’acqua al loro mulino a scapito dell’elettrico:
https://www.casasuper.it/scaldabagno-a-gas-o-elettrico.html

Altre opinioni:

https://www.sostariffe.it/news/risparmio-energia-scaldabagno-elettrico-o-a-gas-24758/

https://www.qualenergia.it/articoli/20160721-scaldacqua-pompa-di-calore-una-piccola-guida/

http://www.consulente-energia.com/af-quali-sono-i-migliori-scaldabagni-elettrici-classe-a-guida-ai-modelli-di-scaldabagno-con-bassi-prezzi-e-consumi-energetici.html

https://www.gm-termoidraulica.it/blog/scaldabagno-scaldini-e-scalda-acqua/boiler-elettrico-quali-sono-i-vantaggi-e-gli-svantaggi

https://luce-gas.it/guida/consumo/scaldabagno

https://consigli.manomano.it/come-scegliere-uno-scaldabagno-elettrico-2249

Prima di continuare, vi riporto quello che mi ha detto il mio amico:
“Ho questo scaldabagno a pompa di calore, ma ho scoperto che quando esco dalla doccia GELO! Perchè lui scalda l’acqua ma lo fa buttando aria fredda all’interno della stanza da bagno!”
“Ma davvero? Ma non è possibile portare fuori dalla stanza l’aria fredda, con un tubo?”
“Non mi pare sia previsto.”
“Ma allora, non conveniva un normale scaldabagno elettrico?”
“Eh, ma uno scaldabagno elettrico consuma tanto e quindi costa in bolletta MOLTO di più …”

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E’ stato il venire a conoscenza di questa apparente (anzi, reale!) IDIOZIA di un dispositivo che è fatto per scaldarti ma che non appena ti sei scaldato, dopo una bella doccia magari fatta a gennaio per confortarsi da una serata di freddo glaciale, ti congela perchè abbassa la temperatura della stanza, che ha suscitato la mia curiosità.
E così ho cominciato a cercare informazioni.

Scoprendo che c’è tutta una tendenza (in parte ragionevole, in parte di propaganda commerciale) a spingere per questi nuovi “gioielli di tecnologia ecosostenibile”, contemporaneamente alla denigrazione degli scaldabagni elettrici, dipinti da molti come “roba vecchia, antiecologica e dai costi stellari“.

A questo punto mi sono chiesto pure: quanto sono alte queste fantomatiche “bollette astronomiche” per quei “fessi vintage” (come me) che si ostinano ad usare un vecchio, decrepito, obsoleto scaldabagno elettrico ad accumulo?

Scaldabagno che nel mio caso sta acceso in permanenza, secondo il consiglio dell’installatore, che sostiene che è meno dispendioso fare così, ovvero fargli tenere l’acqua sempre calda accendendosi ogni tanto per breve tempo, piuttosto che tenerlo normalmente spento ed accenderlo per scaldare intensivamente l’acqua da fredda a calda. Non so se il consiglio sia veramente buono, ho avuto dei dubbi all’inizio, però lo seguo (almeno per ora: sto valutando la possibilità di gestirlo attraverso un timer).

In sostanza, mi par di capire che secondo alcuni “esperti” io sarei un fesso (comunque in buona o almeno numerosa compagnia: 5 milioni di scaldabagni elettrici in Italia), che spende un’enormità in energia elettrica usando una “tecnologia vintage“, addirittura (!) tenendola sempre accesa.

Bene, vediamo concretamente il mio caso.

Io nei mesi in cui non uso il condizionatore (che ovviamente, restando acceso molte ore al giorno, con le ultime estati caldissime, mi fa arrivare in estate sui 90 euro a bimestre, solo per quei mesi) pago circa 50 euro a bimestre, comprese voci accessorie (“trasporto dell’energia“, “gestione del contatore“).
E qui ci sono dentro TUTTI i consumi elettrici di casa mia, ovvero della casa di un single: escludendo come già detto il condizionatore, in 25 euro al mese ci stanno illuminazione, forno elettrico, lavatrice, lavastoviglie, frigorifero, computer, tv ecc. e, certo, pure lo scaldabagno.

Ipotizziamo che ben quattro quinti del totale sia dato dal solo scaldabagno elettrico, ovvero 40 euro a bimestre, cioè 240 euro all’anno di spesa per il riscaldamento dell’acqua.
Come vedremo dopo, un costo sui 200 euro all’anno, per una famiglia di una sola persona, è quanto risulta anche da stime di altri.

E’ tanto? Ci sono alternative convenienti?

Vediamo …

Uno scaldabagno elettrico come il mio, 80 litri, costa dagli 80 ai 240 euro. Diciamo, stando ad un livello mediano di spesa, che con 150 euro ci si porta certamente a casa un buon prodotto, che fa quello che viene chiesto. Che è poi una cosa semplicissima, passare da energia elettrica a calore attraverso una resistenza (cosa che oltretutto ha il 99%, si, novantanove per cento!, di efficienza: il problema dello scaldabagno elettrico non è affatto l’efficienza, è il costo dell’elettricità!).
E non ci sono sostanziali costi aggiuntivi di installazione, basta che nella stanza arrivi l’energia elettrica e c’è solo da tirare un filo.
E non c’è neppure bisogno di ALCUNA MANUTENZIONE!

Uno scaldabagno a gas da 80 litri a camera aperta costa invece dai 300 ai 500 euro, con la necessità di portare i fumi all’esterno. Evito di considerare quelli a camera stagna, che sono obbligati per legge se la stanza candidata è molto piccola, meno di 20 metri cubi, e che costerebbero sui 900 euro (e sarà facile capire subito che sono meno convenienti anche di uno a pompa di calore)!
Quindi, scaldabagno a camera aperta e fumi portati all’esterno.
Quanto costa far portare i fumi all’esterno? Vogliamo dire 200 euro tra materiale (tubo) e manodopera (bucare il muro)? Allora il costo di uno scaldabagno a gas è almeno di 500 euro: tre volte quello di uno scaldabagno elettrico.
Ed ha il problema, quasi sempre, di portare il gas nel luogo di installazione (altro costo! vogliamo dire altri 200 euro almeno? siamo quindi a 700 euro), il pericolo del gas, il problema della manutenzione periodica ecc.

Uno scaldabagno a pompa di calore da 80 litri costa (tenetevi forte …) dai 500 ai 1300 euro, diciamo 800-900 per un buon modello. E a questo punto, se non si vuole essere “refrigerati” da questa “geniale invenzione” quando si esce dalla doccia, occorre preventivare altri 200 euro per bucare il muro per far uscire l’aria fredda (ammettendo che ciò sia tecnicamente fattibile ed efficace).

E, non a caso, esistono anche modelli “split” che sono fatti come dei condizionatori, con una unità esterna a buttare l’aria fredda al di fuori dell’appartamento. Soluzione razionale ed efficiente che però richiede pure una certa disponibilità logistica per sistemare dignitosamente l’unità esterna (per esempio su un terrazzo) oppure disponibilità “estetica” per appendere l’unità al muro della casa (stile bassifondi del Terzo Mondo).
Quanto costano? Sui mille euro.

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Quindi un “Santo Graal” da 80 lt, che non trasformi la stanza da bagno in un Polo Nord, o bucando il muro con un tubo oppure usando uno split, costa circa 1000 euro: sette volte il costo di uno scaldabagno elettrico!
E anche qui con problemi potenziali di posizionamento dell'”aggeggio” nella stanza.

Appurato che uno scaldabagno elettrico è NETTAMENTE il più conveniente come costo di acquisto + installazione, oltre che come onere di gestione periodica (nessuna, per un elettrico), quanto si risparmia con le altre due soluzioni?

Voglio fidarmi della tabella qui riportata (che è ben compatibile con il mio conto “a spanne” sui 240 euro circa che mi costerebbe lo scaldabagno elettrico, per una persona)
https://taglialabolletta.it/scaldabagno-meglio-elettrico-a-gas-o-a-pompa-di-calore/
che dice:

Volendo tradurre in costo annuo in funzione del nucleo familiare,
si ottengono i dati in tabella 
(consideriamo una doccia al giorno per persona).

Persone    Elettrico   Gas       Pompa di calore
1          195 €        88 €      63 €
2          390 €       166 €     126 €
3          585 €       264 €     189 €
4          780 €       332 €     252 €

Si tenga presente che qui il risparmio ipotizzato per la pompa di calore rispetto all’elettrico è il MASSIMO che viene normalmente vantato dai sostenitori della pompa, ovvero il 75% (che è indubbiamente tanto).

Adesso considero inizialmente il mio caso, quello di un single, ma alla fine vedremo come cambiano (e cambiano parecchio) le cose per una famiglia di più persone.

Per una singola persona, come nel mio caso, il risparmio annuale rispetto all’elettrico è di 107 euro per il gas e 132 per la pompa di calore.

Analizziamo l’alternativa “scaldabagno a gas”.

Considerando che uno scaldabagno a gas costa almeno 500 euro, quindi 350 euro in più di uno elettrico, il maggior costo del dispositivo si ripaga in tre anni.
Ma se (come capita quasi sempre) abbiamo dovuto fare modifiche all’impianto del gas per farlo arrivare allo scaldabagno, nel locale bagno, aggiungiamoci altri 200 euro (almeno) e la differenza diventa 550 euro e il punto di pareggio c’è a cinque anni.

Iin pratica, dato che uno scaldabagno elettrico (come uno a gas) dura una decina di anni, per la metà della sua vita sarebbe comunque più economico di uno a gas che ci costringe a portarvi i tubi del gas!

Ma il gas ha un altro problema: il potenziale pericolo e l’opportunità (anche se non c’è l’obbligo di legge, a differenza delle caldaie) di fare una manutenzione periodica.
Certo, la manutenzione non è obbligatoria ma voi vi fidereste a tenere, per una decina di anni, un impianto a gas senza farlo mai controllare?
Ipotizziamo di farlo controllare non ogni anno ma ogni due e che il costo sia la metà della revisione di una caldaia a gas, ovvero sia di circa 40 euro ogni controllo biennale. Sono altri venti euro all’anno di costo e a questo punto la differenza sono altri 200 euro in dieci anni della vita prevedibile dello scaldabagno a gas: arriviamo a 750 euro di maggior costo del gas sull’elettrico e il punto di pareggio si sposta a sette anni!

Come ora vedremo, tra scaldabagno a gas e pompa di calore la convenienza (o non-convenienza) economica rispetto ad un elettrico è, per un single, circa sullo stesso livello, con il fattore peggiorativo per il gas dell’ìnstallazione più complicata di tutti e del potenziale pericolo.

Veramente “super-conveniente” lo scaldabagno a gas, vero? Ah, quei “trogloditi vintage” che vanno ancora con l’elettrico … asd-emoticon

Analizziamo ora l’alternativa “scaldabagno a pompa di calore”, ovvero passiamo al “Santo Graal” …

Qui c’è da dire che il portare l’aria fredda (raffreddata dalla pompa di calore) all’ESTERNO della stanza bagno non lo considero un’OPZIONE bensì un OBBLIGO!

L’opinione di considerare un’invenzione “intelligente” un aggeggio che ti fa gelare non appena esci dalla tua bella doccia calda (ovvero da una parte ti scalda e subito dopo ti congela, idiota e sadico insieme …) sarebbe un’opinione STUPIDA per una invenzione che, se non si risolve questo problema, E’ APPUNTO UN’INVENZIONE STUPIDA.

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Quindi il costo di uno scaldabagno a pompa di calore DEVE OBBLIGATORIAMENTE comprendere il BUCARE UN MURO PER PORTARE FUORI L’ARIA FREDDA (con le potenziali complicazioni logistiche del caso), oppure essere uno SPLIT e funzionare quindi in modalità split (che ovviamente prevede sempre il bucare un muro).

Se non è possibile farlo, l’idea del “Sacro Graal” va buttata nel cassonetto, per quel che mi riguarda.

Per la verità, il problema del “raffreddare la stanza” è così REALE che almeno un noto produttore italiano, Ariston, ha introdotto modelli “ibridi” elettrico/pompa di calore dove esiste una funzione “No-Cooling” che si attiva se la temperatura della stanza scende sotto una certa soglia, attivando la sola resistenza elettrica.

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In altre parole, la funzione non permette allo scaldacqua di funzionare in pompa di calore se la temperatura della stanza scende sotto una certa soglia impostata, quindi nei fatti “trasforma” lo scaldabagno ibrido in un semplice scaldabagno elettrico, che non butta fuori aria fredda.
Modelli di questo tipo costano sui 500-600 euro e tutto sommato mi sembrano “nè carne nè pesce“, con un risparmio dichiarato rispetto all’elettrico del 50% invece del 75% della pompa di calore “pura”.
Non li prendo quindi in considerazione, anche se qualche ragione di essere forse ce l’hanno, ma vado dritto a valutare le pompe di calore.

Quindi diciamo di dover spendere 1000 euro per uno scaldabagno a pompa di calore, risparmiando 132 euro all’anno rispetto all’elettrico.
Dato che la differenza di costo è 1000 – 150 = 850, il punto di pareggio con l’elettrico, per una famiglia di una persona, è a sei anni e mezzo.

Tirando le somme, per un single il punto di pareggio rispetto ad uno scaldabagno elettrico è:

  • a circa sei anni per uno scaldabagno a gas
  • a circa sei anni pure per uno scaldabagno a pompa di calore

Dato che tra gas e pompa di calore è quest’ultimo quello più “risparmioso”, esaminiamo in particolare questo, che è l’oggetto principale di questa disamina, e chiediamoci:

Conviene davvero rinunciare all’elettrico per una pompa di calore?

Per un single NO: la complicazione di una installazione più complessa (e di un minimo di manutenzione opportuna, anche se non obbligatoria, su un dispositivo molto meno semplice di uno scaldabagno elettrico) non vale la pena, per un risparmio effettivo di 130 euro l’anno per soli ultimi tre o quattro anni della vita utile dello scaldabagno.

Questa, per inciso, è anche la conclusione a cui arrivano nelle due pagine web già sopra indicate come realistiche ed equilibrate (“L’utilizzo di questo apparecchio [scaldabagno a pompa di calore] è invece svantaggioso per chi vive da solo” , http://blog.rubinetteria.com/scaldabagno-pompa-calore-vantaggi-svantaggi/“un boiler elettrico risulta sicuramente la scelta migliore quando la richiesta di acqua calda è decisamente molto bassa, perché ha un costo di acquisto e di installazione inferiori e lo scarso consumo d’acqua non giustifica economicamente l’acquisto di sistemi più efficienti come lo scaldabagno a gas e a pompa di calore”, https://taglialabolletta.it/scaldabagno-meglio-elettrico-a-gas-o-a-pompa-di-calore/ ).
Felice di vedere che anche i miei due semplici conti e le mie valutazioni sono in perfetto accordo con quelle conclusioni.

Per una famiglia di due persone si comincia a poter dire che è interessante, perche in dieci anni spenderebbe 3900 euro con l’elettrico e 1260 con la pompa di calore, una differenza di 2640 euro.
Sono 264 euro risparmiati all’anno, che portano il punto di pareggio a poco più di tre anni.

Per tre persone, si risparmiano 396 euro all’anno e il punto di pareggio viene raggiunto dopo poco più di due anni, conviene già.

Per quattro persone, con un risparmio di 528 euro all’anno, il maggior costo si ripaga in poco più di un anno e mezzo, quindi conviene certamente.

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Quindi direi che il punto di svolta sono le famiglie di tre persone almeno, da tre in su conviene certamente, mentre per due c’è da pensarci.

Ma per un single, solo un atteggiamento da “fighetto ecologista nuovista tecnologico e modaiolo” giustifica veramente la scelta.

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Sotto alcuni aspetti, acquistare uno scaldabagno e pompa di calore (e, in una certa misura, uno scaldabagno a gas) anche quando il consumo annuale è limitato è come la “furbata” di acquistare un’auto diesel “per risparmiare” anche se si fanno meno di 25mila km all’anno.

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Per non dimenticare che la pompa di calore ha anche altri SVANTAGGI, come:

  • un’acqua generalmente meno calda di quanto riesce a produrre uno scaldabagno elettrico. Un elettrico porta l’acqua tipicamente sui 65° (volendo, potrebbe arrivare anche a 70-80°), mentre una pompa di calore arriva fino a 50-55° circa. Una differenza non trascurabile.
  • se la temperatura esterna è troppo bassa o quando è vicina allo zero e c’è molta umidità (condizioni tipiche invernali da Pianura Padana), la pompa di calore perde di efficienza e scalda poco (e in tal caso in certi modelli è previsto l’intervento di una resistenza elettrica, l’elettrico alla riscossa!)
  • un certo rumore prodotto durante il funzionamento (per cui alcuni consigliano un’installazione all’esterno, ma forse intendono per impianti grandi), anche se va ricordato che qualche rumore viene prodotto pure dagli scaldabagni elettrici (soprattutto quando, dopo qualche anno, sviluppano incrostazioni di calcare)

Ovviamente, quando vi sono detrazioni fiscali per le pompe di calore, quali dispositivi “a risparmio energetico”, bisogna assolutamente approfittarne. E’ un modo per abbassare il punto di pareggio del costo, che non arriva per tutti e sempre così presto come la “pubblicità” vorrebbe far credere.

Concludendo: lo scaldabagno a pompa di calore non è una “boiata galattica” ma non è neppure il “Santo Graal”.

Probabilmente trova il suo utilizzo più sensato in una casa già predisposta per essere “ecologica”, integrandosi nel sistema di riscaldamento complessivo e in quello di produzione autonoma di energia elettrica o addirittura sostituendo completamente una caldaia a gasolio.

Per l’installazione in una casa tradizionale in sostituzione di uno scaldabagno elettrico, invece, c’è da pensarci bene e certamente c’è da non cadere nelle trappole propagandistico-pubblicitarie.

Per chi non consuma molta acqua calda, per esempio un single, un buon scaldabagno elettrico, moderno, magari con programmazione dell’accensione, a relativamente basso consumo ma di concezione tradizionale e perciò collaudatissimo, zero problemi, zero manutenzione, è ancora la scelta più sensata.

Questa è la conclusione a cui sono arrivato.

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18 pensieri su “Lo scaldabagno a pompa di calore: bella invenzione o boiata galattica?

  1. Giuseppe

    Sinceramente mi sento di affermare che hai semplicemente fatto i conti della serva che in quanto tali…..tornano. Concordo pienamente con ciò che hai scritto. Da parte mia, nel mio caso specifico, lo scalda acqua a PDC potrebbe essere un’ottima soluzione (famiglia di 4 persone, locale tecnico esterno all’abitazione, possibilità di ottenere il contributo in conto termico, presenza di impianto fotovoltaico, quest’ultimo non discriminante per la scelta elettrico – elettrico in PDC). Grazie del contributo.

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  2. Gess

    mi hai fatto ridere . cmq se adoperi il cervello con uno scaldabagno a pompa di calore da 80 litri che costa 500€ , in estate fai acqua calda sanitaria e raffreschi casa contemporaneamente , il tutto con una efficienza elevatissima perché 200Watt orari sono circa 2000btu in freddo che sono più che sufficienti per raffrescare 50 metri quadrati se hai la testa e la adoperi . in inverno prelevi aria da fuori e scaldi l’acqua per la quale avrai sempre un costo almeno della metà che con la resistenza elettrica e sto facendo una media . verso il basso . Quindi è probabile che dopo 1 anno te lo sei ampiamente ripagato . Studia ed informati . logicamente se fai la doccia in 1 minuto e ti bastano 10 litri , uno scaldabagno elettrico da 10 litri lo porti via con 50€ . tutto sta nella spesa per la resa nel tempo . il rientro deve essere sempre in meno di 3 anni per avere un senso vero , altrimenti non ci siamo anche perché la sua durata è intorno ai 10 anni . La conclusione è che se uno non sa di cosa parla sarebbe bene stesse zitto e tieni presente che io non sono a favore delle pompe di calore ma sono per la verità e tu non l’hai detta , hai sparato un mare di sciocchezze figlie dell’ignoranza . Fatti una cultura o cambia argomenti .

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    1. Colombino Stilita

      La mia valutazione è fatta su dati di consumo e di costo che sono più che plausibili e che peraltro non ho creato io (e che tu non sei in grado di smentire), ai quali ho solo aggiunto altre considerazioni che di solito vengono scioccamente dimenticate (come i costi di installazione e la fesseria della pompa di calore che butta aria fredda all’interno della stanza).

      Tu invece sei semplicemente uno stupidello che non sa ciò di cui parla (anche se tu credi di si, magari fai pure l’idraulico, Dio ce ne scampi! 😀 ), basta pensare alla ridicolaggine di “in estate puoi usare lo scaldabagno a pompa di calore [che sta in bagno] per raffrescare CASA”! 😀

      ROTFL!
      2000 btu, in bagno.
      Quando per raffrescare bene non una casa (che di solito è ben più di 50mq, che sono praticamente un bilocale), ma anche una sola stanza di 20-25 mq ci vogliono (parlo anche per esperienza diretta) sugli 8000 btu dati da una unità split installata direttamente nella stanza stessa.
      Si, so bene che ci sono degli stupidi (e, quel che è peggio, anche degli idraulici ed installatori stupidi e/o disonesti che lo consigliano) che si mettono un unico split da 13000 btu nel corridoio di ingresso pensando di poter raffrescare efficacemente una casa multi-stanza da 100-120 mq. Un paio di miei conoscenti l’hanno fatto e d’estate hanno caldo in sala e nelle camere ma in compenso ghiacciano quando passano nel corridoio perchè devono far andare il povero climatizzatore a palla …
      E pertanto, a meno che uno passi tutto il giorno stando chiuso in un bagnetto il “raffrescamento” estivo dato da uno scaldabagno PC posto in bagno fa ridere (come fai ridere tu).

      E sorvolo sul resto.

      Ma in fondo sei solo uno dei tanti cretini che ci sono in giro, quindi non hai neanche il pregio dell’originalità.
      Un personaggetto insignificante e dimenticabile.

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      1. Gess

        Ciao, ti risponderò coi numeri . ci sono boiler in pompa di calore dal costo inferiore ai 500€ come ti dicevo , che è un ottimo prezzo . il risparmio vs elettricità diretta a resistenza , è 3 cioè spendi 3 volte meno . ma questo 3 volte meno su che cifra ? Puoi risparmiare intorno ai 10/15€ a persona ogni mese . quindi risparmi molto in% ma poco in assoluto e te lo ripaghi nell’anno del mai . in estate però il vantaggio aumenta perché mentre fai sempre acqua calda come in inverno , se devii il flusso aria in casa prendendo da un punto e gettando in un altro , appunto raffreschi . ma tu dici non bastano 2000/2200 btu orari per 50 metri , SBAGLIATO ! bastano perché tu vai 24/24 o quasi ( questi boiler avendo potenze basse lavorano per moltissime ore e se prelevi fra doccia e piatti ed altro in vari momenti della giornata , lui è sempre acceso ),invece col tuo 8000btu accendi al momento e raffreschi in pochi minuti una stanza , ma l’energia non la inventi .Questa si chiama ecologia e massimizzare i benefici degli stessi consumi . Hai ragione che se hai delle stanze non riesci bene a raffrescare , ma tieni presente che qui si parla di avere questi 2200 btu a gratis perché altrimenti li getteresti al vento inoltre una potenza così piccola ha tempo di mescolarsi in quasi tutta la casa piano piano . Questo è il mio pane , le potenze in gioco le conosco molto bene , non sono un venditore , resta che non sono a favore delle pompe di calore vs caldaie in totale sostituzione , per il momento io credo in un ibrido, come non sono a favore delle auto elettriche vs metano , per il momento non hanno una efficienza adeguata ,.perché io tengo alla vera ecologia e non alle mode del momento . Per le tue considerazioni su dati plausibili ecc… non mi pare di essere andato contro alla semplicità di un boiler a resistenza , sui conti li ho ben presenti a motivo del mio lavoro , so benissimo che molti idraulici e tecnici sono ignoranti , ma questo accade in ogni settore , invece sulle molte offese nei miei confronti che tu hai abbondantemente elargito con grande scioltezza , ti dico questo : se io fossi tuo padre , mi vergognerei di te .

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      2. Colombino Stilita

        Intanto tu parti già con il piede sbagliato prendendo il MINIMO come costo per uno scalda-acqua a pompa di calore, ovvero 500 euro.
        Sarebbe come se io avessi considerato 80 euro per un boiler elettrico invece dei 150 che ho usato, perchè volutamente ho usato per TUTTE le tipologie un valore medio (anche perchè prendere il modello più economico, per un oggetto che dovrebbe durere una decina di anni, solitamente non conviene, in termini di prestazioni e affidabilità).
        E già questo fa sballare la tua valutazione.
        E avendo idee sbagliate sul discorso “aria fredda che esce in bagno”, credi di cavartela potendo skippare il problema del costo di installazione/modifica per portare l’aria fredda fuori dall’appartamento.

        2000 btu, posti in una stanza dove NON si soggiorna a lungo, sono ridicoli comunque d’ESTATE (con le estati caldissime che abbiamo ultimamente).
        E se lo scaldabagno a pompa di calore funziona in continuazione, allora D’INVERNO RAFFREDDERA’ IN CONTINUAZIONE il bagno, cosa che anche un bambino capisce che è controproducente.
        Per cui, se anche fosse vero che “d’estate raffresca la casa” (e secondo me lo può fare solo in modo trascurabile) in inverno raffredderebbe il bagno (o, secondo te, tutta la casa!) proprio quando questa stanza (e questa casa) dovrebbe essere invece RISCALDATA!

        Con due alternative: o ti tieni il bagno gelato, d’inverno (bello …) oppure devi alzare il riscaldamento, mangiandoti il “risparmio” energetico del meraviglioso scaldabagno (anzi, raffredda-bagno …) a pompa di calore che ha la “furbissima” caratteristica di buttare aria fredda nel bagno.
        E far notare questo non so se è “ecologia”, ma è certamente BUON SENSO e minima INTELLIGENZA.

        Finisco facendoti presente poche altre cose:

        1) la conclusione alla quale arrivo io (che tu chiami un “mare di sciocchezze figlie dell’ignoranza”) è ESATTAMENTE quella alla quale arrivano altri siti che ho linkato (“L’utilizzo di questo apparecchio [scaldabagno a pompa di calore] è invece svantaggioso per chi vive da solo”, “un boiler elettrico risulta sicuramente la scelta migliore quando la richiesta di acqua calda è decisamente molto bassa”).
        Io non ho fatto altro che dettagliare ed esplicitare i calcoli. Come ha giustamente detto qualcuno, non ho fatto altro che fare “i conti della serva” (più qualche altra considerazione a latere).
        Poi c’è chi non sa fare i conti della serva e neanche facendogli vedere i calcoli riesce a capire.

        2) che uno scaldabagno a pompa di calore che butta aria fredda nella stanza da bagno sia di per sè una scemenza lo dimostra il fatto che esistono scaldabagni a PC di tipo split (con motore in unità esterna) oppure ibridi (come gli Ariston “No-Cooling”), che non sarebbero mai stati progettati se il problema non esistesse o fosse irrilevante o addirittura se fosse un “vantaggio ecologico” avere quest’aria fredda che esce.
        E’ una “stupidaggine ecologica” come altre di cui ho parlato nel mio blog, ovvero una scelta sbagliata sostenuta da propaganda pubblicitaria (vedi per esempio la sostituzione dell'”antiecologico” olio di palma con olii che consumano nove volte più suolo), per cui un “ambientalista” che tutto felice ed orgoglioso ha comperato la “sostenibile” pompa di calore, senza sapere di questo “piccolo particolare”, poi se la prende nei denti.
        Scelta dei produttori fatta evidentemente per contenere i costi di questi oggetti di per sè comunque molto costosi, perchè se scegliessero di costruire solo scaldabagni PC split a 1000 euro ne venderebbero molti meno.
        Contano sul “fanatismo ecologico” per vendere prodotti con serie pecche o soluzioni scadenti, così come fanno i produttori di auto elettriche (vedi la Volkswagen che propina auto full-electric da 40-50mila euro con freni posteriori a tamburo).

        Perciò, tu non offendi solo me parlando beffardamente di “ignoranza” e di “non sapere di cosa parli” (ti sto invece dimostrando che quello sei tu) ma anche parecchia altra gente, da chi gestisce siti specializzati a ingegneri progettisti.

        In quanto alla tua ultima considerazione, ti faccio notare che sarcasmo e disprezzo sono partiti da te (puoi andare a rileggerti).
        E ti è andata male, perchè io ci metto trenta secondi a capire se l’interlocutore è uno intelligente che mi ha preso in castagna oppure se non lo è, ma è solo un presuntuoso che non ha argomenti validi.
        Nel tuo caso non c’erano dubbi e te l’ho fatto sapere, dato che non sono un ipocrita “politicamente corretto”.

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  3. Gess

    mi dispiace che la prendi così . anche per me un boiler elettrico x 1 persona è meglio , ed è più duraturo . Uno in pompa di calore che io non amo , a quel prezzo di soli 500€ può avere un senso se in estate appunto altrimenti non lo prendere iper niente in considerazione , e questo per il tuo primo punto del tuo ultimo intervento . sul discorso aria fredda ovviamente devi fare un cambio a mano da solo fra estate ed inverno in modo che in inverno fai tutto con l’esterno ed in estate tutto con l’interno , e qui forse mi ero spiegato male , adesso spero di essere stato chiaro , e così facendo , stai attento , siccome non butti questo freddo fuori casa , lo ricicli , hai un vantaggio economico ecologico indiscutibile , che poi basti o no , ti farei provare e vedresti che fa parecchio , ma è dura da credere , ma fidati è così . sulla ecologia falsa in giro di questo e quello , anche io sono un pochino informato e non abbocco ne faccio abboccare e perciò sono considerato arretrato da moltissimi professionisti del settore , ma ormai non do più peso , io credo nella matematica e so da dove viene la corrente elettrica i costi di estrazione metano energetici , del GPL , ecc…. Forse ho sbagliato a prendere questo articolo come una cosa seria , mentre avrei dovuto capire era solo per far ridere di situazioni che capitano . Sul sarcasmo hai ragione , lo sono stato , ma è un modo per attirare l’attenzione senza essere troppo duro ,che tu non sia politicamente corretto non lo so e non è in discussione , ma te amico mio sei un maleducato incredibile ed hai una bella coda di paglia , ma sei giovane e devi fare molta strada ancora per capire il mondo e la gente , io ho avuto la fortuna di girare tutti i continenti ed ho un buon bagaglio di esperienza grazie a questo , spero anche tu possa fare altrettanto , ma devi imparare ad essere più calibrato . Purtroppo questa è la gioventù di oggi , la mia è una epoca passata , potrei essere tuo nonno , a noi hanno insegnato a fare diversamente , ma ognuno è figlio del suo tempo , io il mio l’ho fatto , scusa il disturbo , torno al mio lavoro , se vuoi il contentino per star meglio ti dirò quel che dico a molti per chiuderla : hai ragione te , bravo . ti auguro buone feste , arrabbiati meno che fa male alla salute .

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    1. Colombino Stilita

      Se guardi alle informazioni che ho messo su questo blog ti accorgerai che (ahimè) non sono affatto “giovane” e purtroppo tu non potresti essere mio nonno, perchè i miei nonni sono morti (ad età avanzata) uno trent’anni fa ed uno ancora prima.
      Il mio “articolo” però è “serissimo”, nel senso che è fatto effettivamente per capire la convenienza o meno delle varie soluzioni.
      Condivisibile o meno, è stato fatto (innanzitutto per me stesso) per capire se e quanto sia conveniente acquistare uno scaldabagno a pompa di calore (e il risultato, conti alla mano, è essenzialmente: “dipende da quanti siete in famiglia”) e vedo che qui altri commentatori ne hanno capito il senso.

      Il fatto che tu scriva “anche per me un boiler elettrico x 1 persona è meglio , ed è più duraturo” mi fa domandare qual’è allora la ragione del contendere, visto che questo è esattamente il succo di tutto il mio articolo!
      Ma questo lo dovresti dire tu, visto che la contestazione l’hai avanzata tu.

      L’altro aspetto rimanente della diatriba è perciò quello dell’aria fredda dalla pompa di calore, dove ora leggo di un per me oscurissimo “cambio a mano da solo fra estate ed inverno”, sul quale però non voglio almanaccare.

      Per quel che mi riguarda, la si può chiudere anche qui.

      Buone Feste anche a te.

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  4. Giuseppe

    Ottima analisi, semplice ma efficace. Aggiungerei solo un’altra cosa: dai conti che hai fatto pare tu dia per scontato che in una casa in cui vivono 4 persone ci sia un solo bagno…
    Suppongo che la pompa di calore vada installata, come per lo scandagagno elettrico, per ogni bagno, o comunque per ogni doccia… vedo il punto di pareggio allontanarsi di nuovo, o sbaglio?
    Forse solo gli incentivi danno effettivamente una mano, o la possibilità, se esiste, di centralizzare il boiler.
    Pensandoci, se funziona come uno scaldino a gas lo si potrebbe centralizzare e mettere all’esterno, magari in un locale riparato, che ne pensi?

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    1. Colombino Stilita

      Ciao!
      Si, hai perfettamente ragione a sottolineare che io pensavo ad un solo scaldabagno per abitazione, indipendentemente dal numero di persone.

      Avendo PIU’ di uno scaldabagno a pompa di calore che sostituisce PIU’ scaldabagni elettrici il punto di pareggio dovrebbe restare lo stesso SE in entrambi i casi gli strumenti “doppi” funzionassero ciascuno con lo STESSO RITMO che non se fossero singoli (ovvero stesso numero totale di litri consumati per ogni scaldabagno, cioè “stesso numero di docce per scaldabagno” ecc.), perchè ci sarebbe una doppia maggiore SPESA per la pompa di calore (pensando a due bagni) ma anche doppio maggiore RISPARMIO in bolletta, in tal caso il tutto sarebbe lineare.
      Se così non fosse, ovvero entrambi i dispositivi PC lavorano la metà (dividendosi i compiti) rispetto ad uno unico, allora effettivamente ognuno di essi risparmierebbe la metà in energia elettrica, per un totale equivalente uguale a quello del singolo elettrico, ma la maggior spesa sarebbe doppia, quindi il punto di pareggio si allontanerebbe.
      Questo salvo che io non stia cadendo in sviste logiche, nel qual caso correggetemi.

      Chiaro che con due scalda-acqua in due bagni, due persone potranno farsi la doccia giornaliera contemporaneamente, invece che una di seguito all’altra, avendo ciascuno lo stesso numero di litri d’acqua calda disponibili.
      Anzi direi che lo DOVREBBERO fare, l’uso contemporaneo, se no effettivamente uno dei due scaldabagni diventa solo una spesa inutile, se sta lì a non fare nulla! E in tal caso il punto di pareggio schizza in alto.
      Credo che se uno decidesse di mettere due scaldabagni lo dovrebbe fare più che altro per un discorso di comodità, ovvero di uso contemporaneo, non certo di risparmio.
      Per altro su qualche forum specializzato in termotecnica ricordo di aver letto sconsigliare l’installazione di più boiler nella stessa casa.

      Anche perchè c’è il discorso che lo scaldabagno elettrico comunque consuma abbastanza corrente.
      Più che il costo in sè ,mi chiedo quanti impianti elettrici casalinghi sopporterebbero, come picco di assorbimento massimo, due boiler accesi, più magari una lavastoviglie o una lavatrice in funzione, o uno o due condizionatori accesi e magari pure un phon da 1000W in azione!
      Credo nessuno, che abbia una potenza standard.

      Discorso centralizzazione: uno scaldabagno a boiler è GIA’ centralizzato, se io apro il rubinetto dell’acqua calda in cucina ottengo acqua calda dal mio boiler elettrico che sta in bagno, ovviamente se consumo troppa acqua calda per lavare i piatti poi rischio di fare la doccia con acqua quasi fredda (o viceversa)! 😀
      Per cui, un solo scaldabagno può certamente gestire più bagni, oltre che un bagno e una cucina, ma l’acqua calda sanitaria complessiva è sempre quella che sta in quegli 80-100 litri.

      Immagino che sia lo stesso con la pompa di calore, che magari è interessante soprattutto se uno usa una pompa di calore per fare davvero tutto, compreso il riscaldamento dell’acqua dei termosifoni.
      Ma su questo, sui vantaggi di una pompa di calore “globale” centralizzata, non me ne intendo, qui ho fatto solo due conti “della serva” per vedere se stavo facendo o meno una sciocchezza a tenermi un boiler elettrico per uso bagno/cucina, invece di passare alla PC. 😉
      La risposta è NO per la mia particolare situazione, ma per altri (famiglie abbastanza numerose) la PC potrebbe essere una soluzione migliore.

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  5. Aldo

    Scusami ma troooppo lungo! analisi tecniche e giudizi antropologici non vanno d’accordo nello stesso articolo. Mi sono fermato quando ho capito che non eri un tecnico, (che poi l’ho capito dalla prima affermazione, ma sono andato un po’ oltre nella lettura per curiosità), i giudizi tecnici falli fare ai tecnici, così eviti di perdere tempo… ciao

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    1. Colombino Stilita

      Capisco che ci sia sempre meno gente che riesca a “reggere” un ragionamento che vada oltre le 20 righe.
      Questa è la triste situazione di questi decenni e di buona parte delle ultime generazioni, di cui ho parlato più volte …

      I miei non sono “giudizi tecnici”, sono (come giustamente ha detto qualcuno) dei semplici “conti della serva”, che però non ho visto scritti da nessun’altra parte.

      Sono francamente sorpreso dal “successo” (relativo, ovviamente) di questo mio articoletto, che avevo fatto quasi più per chiarire le idee a me stesso che per altro, e tuttora ritengo di avere scritto cose ben più interessanti in questo blog.
      Ma se viene così tanto spesso letto, ogni santo giorno (lo so dalle statistiche del blog), evidentemente non ho perso tempo a scriverlo.

      Non c’è nessuna perdita di tempo se i conti sono giusti, e se sono giusti e nessuno li scrive forse vuol dire che a tanti “tecnici” non va di far sapere che per famiglie di una, e magari anche due persone il mirabolante scaldabagno a pompa di calore non ha reali giustificazioni economiche.

      Probabilmente a qualcuno questo articolo dà pure fastidio.
      E mi andrebbe benissimo anche così.

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  6. Flavio Bianco

    Complimenti per l’ottima relazione, ti ringrazio. La mia famiglia è molto numerosa e alcuni fanno docce di 30 minuti! Mi trovo alle prese con il secondo scaldaacqua Rinnai che si spegne per mancanza portata del gas (prima il 24 lt poi il 17lt) e la PDC mi pare ora l’unica soluzione per spendere meno di 1000€ l’anno. Nel frattempo indagherò se il condominio ha dei problemi alle tubazioni gas oppure se è proprio la zona a non supportare aggegi a gas oltre i 25kw. Qualsiasi suggerimento è benvenuto! Flavio (flavio@sopc.it)

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  7. Lorenzo

    sarebbe interessante anche una valutazione di quello che potrebbe far diventare competitivo l’ elettrico rispetto alla PDC: integrare il boiler elettrico con un solare termico, ben congegnato con l’impianto di casa: è vero che si avrebbero tre-quattro mesi invernali (da metà novembre ai primi di marzo) più le giornate di pioggia autunnali o primaverili (in + un certo livello di irraggiamento si ha anche in condizioni di parziale copertura nuvolosa), in cui si dovrebbe andare solo col boiler, ma per i restanti 8 mesi si riesce a portare a temperature ottimali se non addirittura elevate (come d’estate) un cospicuo volume di acqua. Con una pompa di ricircolo si può tenere il puffer (serbatoio idraulico che funge anche da volano energetico) in un locale riparato invece che sul tetto come nei normali sistemi a convezione libera, e con una valvola termica a non ritorno si può far funzionare insieme al boiler….. e si può persino autocostruire con materiali di recupero.

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    1. Colombino Stilita

      Grazie, ho semplicemente cercato di capire qual’è la realtà, anche se sono un “non tecnico” (ma due conti, sulla base dei numeri dati dai “tecnici”, li so fare).
      Il risultato secondo me è che la pompa di calore non è nè il “Santo Graal” nè una “boiata galattica”, dipende tutto dalla situazione specifica, soprattutto dalla composizione del nucleo famigliare.
      Ciò che è il meglio per me probabilmente non lo è per tanti altri, e viceversa, e mi sembrava importante chiarirlo.

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  8. pozzoni massimo

    Ci sono casi e casi, io per esempio stò decidendo di metterlo in pompa di calore così da togliere definitivamente il gas da casa. togliendo il gas ho 100 e passa euro in più al mesedel solo costo contatore/utenza, che ne dici?

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